Nel 1993 mi misero tra le braccia un bambino sordo. Lo accolsi come un figlio, senza immaginare nemmeno lontanamente il futuro che lo aspettava.
— Misha, vieni a vedere… — rimasi bloccata accanto al vecchio cancelletto, incapace di fidarmi dei miei occhi. Un uomo dall’aria goffa superò la soglia del cortile, piegato sotto il peso di un secchio pieno di pesce fresco. L’aria frizzante di quel mattino di luglio mi pungeva la pelle, ma la scena che avevo davanti … Read more