Rientrando dal lavoro, trovai la casa deserta: di mio marito nessuna traccia. I bambini erano dalla nonna paterna, così decisi di prendermela con calma, mettere su qualcosa per cena e concedermi un momento di respiro. Sapevo già che, come da mesi, sarebbe rientrato a notte fonda, più o meno a mezzanotte. A dire il vero, non mi importava più.
All’improvviso squillò il telefono. Sul display comparve il suo nome. Risposi, e lui andò dritto al punto:
— Avrai notato che rientro tardi. La verità è che ho un’altra. Per favore, niente drammi.
Probabilmente si aspettava lacrime o urla. Invece io alzai appena un sopracciglio, senza rabbia né stupore, e dissi:
— Sinceramente, da te non me lo aspettavo. Domani ho il parrucchiere e tu dovevi tenere i bambini. Non potevi dirmelo domani?
Dall’altra parte, solo silenzio imbarazzato, come se non sapesse gestire il fatto che non stessi crollando.
Con la stessa calma aggiunsi:
— A proposito, dove hai messo la maionese?
Lui sgranò la voce, incredulo:
— Ma che donna sei? Ti dico che ti lascio per un’altra e tu mi chiedi della maionese?
Fu il segnale per chiudere la chiamata.
Non provavo dolore né rimpianto. Mi interessavano solo i bambini e la casa. Lui poteva pure andarsene a costruire la sua nuova vita: per me, la sua partenza non era più una perdita.
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Se vuoi, posso fornirti anche una versione più breve o con un tono più ironico.